Home Magazine Arte Moderna e Arte Contemporanea: quali differenze?

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Cos'è l'Arte Moderna? Cos'è l'Arte Contemporanea? Quale è la differenza fra le due? Sono queste le domande più digitate sui motori di ricerca dai cultori della materia.

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È un fatto che le terminologie moderno e contemporaneo siano spesso usate in modo intercambiabile, una sorta di sinonimia usata per descrivere genericamente l'attualità, anche se in campo artistico una distinzione concettuale e temporale fra le due definizioni è stata convenzionalmente stabilita. Il confine tuttavia resta estremamente labile e difficile da circoscrivere, con il risultato che a tutt'oggi i pareri di esperti e storici dell'arte divergono fortemente.

L’ Arte Moderna

L’opinione più diffusa colloca l'arte moderna grossomodo a cavallo di due secoli, ovvero da poco dopo la metà del XIX fino agli anni '60 del XX.

In genere il suo inizio viene fatto coincidere con i movimenti pre-impressionisti (più d'uno indica nel dipinto Le déjeuner sur l'herbe di Èdouard Manet l'esordio della pittura moderna), ovvero quando l'artista si ribella all'Accademia e, privo di canoni da seguire, inizia a concepire l'arte come strumento per dare voce alla propria interiorità e per cercare una risposta agli interrogativi dell'esistenza.

 

Édouard Manet, Le Déjeuner sur l’herbe, 1862-1863, olio su tela, Musée d’Orsay, Parigi

 

È la fine dell'arte su commissione, delle scuole e delle botteghe che hanno caratterizzato la scena artistica dei secoli precedenti. L'artista diviene una figura rivoluzionaria, sofferta ed eroica, l'arte si fa religione, stile di vita ed è oggetto di continua ricerca e sperimentazione. 

Alcuni retrodatano questo momento di qualche decennio, individuando le radici di queste trasformazioni già nel romanticismo, con la scoperta della psiche e le prime incursioni nel territorio del fantastico, dell'immaginario, del sogno.

In ogni caso, la potenza intrinseca del termine moderno si collega a un totale cambio di rotta rispetto ai canoni artistici del passato. La visione soggettiva prende il sopravvento, l’arte si fa avanguardia e riesce ad anticipare i movimenti e le nuove tendenze della società.

È anche l'epoca degli ismi: impressionismo, simbolismo, fauvismo, espressionismo, cubismo, futurismo, dadaismo, surrealismo, sono solo alcune delle correnti che costellano questa lunga parabola artistica di opere innovative.

Arte Contemporanea, gli inizi

Gli albori dell’arte contemporanea si intravedono con la sperimentazione di diversi linguaggi, non più legati a specifiche categorie (pittura o scultura), ma che sconfinano nella contaminazione dei generi, secondo il concetto di Arte Totale tipico delle Avanguardie storiche.

Agli inizi del '900, l'intuizione di Marcel Duchamp di intervenire su oggetti standardizzati dell’esperienza quotidiana esponendoli come pura azione critica e dissacratoria del sistema di valori morali, sociali e artistici costituiti, ebbe un effetto dirompente.

È l’opera Fontana del 1917, un orinatoio capovolto, celebre e provocatorio esempio di Ready Made, a inaugurare l'era contemporanea?

 

Marcel Duchamp, Fontana,1917. Courtesy of Alfred Stieglitz.

 

Oppure bisogna attendere l'immediato dopoguerra con la cosiddetta Action Painting, quando Jackson Pollock sposta l'attenzione dal contenuto al processo di realizzazione dell'opera d'arte stessa?

 

Jackson Pollock: “Blue Poles”, 1952 – Enamel on canvas, 210 x 486 cm. – National Gallery of Australia, Canberra. All images: © Artists Rights Society (ARS), New York

 

Dalla Pop Art alla Non visible Art

Negli anni '60 il focus comincia a spostarsi dall'espressione della propria individualità in direzione di un crescente interesse per gli aspetti sociali, politici e culturali.

Il genio del singolo artista e il valore estetico della sua creazione passano in secondo piano rispetto all'effetto che la nuova opera d'arte deve suscitare nello spettatore, coinvolto ora anche a un livello sensoriale ed emotivo, grazie all'impiego di nuovi linguaggi che vanno dalla fotografia, al video, alle installazioni, alle performance e che di frequente vengono proposti anche al di fuori dei tradizionali spazi espositivi di musei e gallerie.

La maggioranza degli esperti colloca qui la linea di demarcazione che segna l'inizio ufficiale dell'arte contemporanea.

È la Pop Art, alfiere della civiltà dei consumi, a racchiudere il senso di questo cambiamento, divenendo emblema del nuovo interesse a ritrarre la cultura di massaAndy Warhol, l'artista pop per eccellenza, reinventa i prodotti commerciali proponendoli come oggetti d'arte.

 

Andy Warhol, Scatole di Campbell’s soup, 1962. New York, Museum of Modern Art

 

 

Da lì inizia la cavalcata che, dagli ultimi decenni del secolo breve fino ai giorni nostri, abbraccia correnti e artisti dalle anime profondamente diverse, a tratti contraddittorie, accorpando le performance di Marina Abramovich, la Street Art di Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, precursori di Banksy, l'espressionismo astratto, le provocazioni concettuali di Joseph Beuys, la Land art di  Christo (e Jeanne-Claude), il fotorealismo di Gerhard Richter, il neo-pop di Jeff KoonsDamien Hirst e gli Young British Artists, l'attivismo e l'impegno sociale di Ai Weiwei solo per citarne alcuni.

A far parlare di sé recentemente è l'attore James Franco, ideatore del MONA (Museum Of Non Visible Art), che porta l'arte concettuale a un livello completamente nuovo. La sua Fresh Air, un'opera d'arte che non esiste fisicamente ma che è solo immaginata dall'artista, è stata acquistata per 10.000 dollari.

La Crypto Art

Un'ultima rivoluzionaria tendenza, esempio di come la creazione, promozione e forma di investimento in opere d'arte sia profondamente cambiata, è la Crypto Art, che prevede la digitalizzazione di un'opera fisica (o la creazione di un'opera digitale), corredandola di uno specifico set di informazioni digitali e garantendo in questo modo il diritto di proprietà a chi procederà al suo acquisto. Una nuova frontiera che scardina i canoni classici di fruizione delle opere. Nel marzo del 2021 ha fatto enorme scalpore il record d'asta di un'opera d'arte NFT (Non-Fungible Token), che ha surclassato i grandi maestri del passato come Raffaello e Tiziano: la vendita dell'opera digitale di Beeple, Everyday: The First 5000 Days, è stata infatti battuta all'incredibile cifra di 69,3 milioni di dollari sul sito web della casa d'aste Christie's. 

 

Beeple, Everydays – The First 5000 Days. Courtesy of the artist and Christie's.

   

In questo contesto torna alla mente l'esclamazione già sentita più volte che è anche il titolo di un gustoso libro del critico Francesco Bonami: Lo potevo fare anch'io (!).

Ma se l'arte è specchio del proprio tempo, in quest'epoca di estrema complessità e di continui incessanti mutamenti, il fruitore può faticare a riconoscersi in esso. E forse uno degli scopi dell'arte degli ultimi decenni è proprio quello di interrogarci provocatoriamente sulla nostra concezione di estetica e porci di fronte all'eterno dilemma: cosa è arte e cosa non lo è.

Tornando a citare Bonami, accogliamo dunque il consiglio che ci lascia nell'introduzione al suo saggio: "L'arte contemporanea può provocare forti emozioni, ma anche molta rabbia: siate pronti e tenetevi forte."

 

Immagine di copertina: Andy Warhol, Scatole di Campbell’s soup, 1962. New York, Museum of Modern Art

Scritto da Chiara Montani

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