To Move the Sun and Earth Away #9

Stampa a getto d'inchiostro d'archivio su Hahnemuehle PhotoRag 308g/cornice in noce su misura con specchietti laterali

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Spostare il Sole e la Terra è un progetto fotografico e sonoro che esplora la percezione umana dell'ambiente – come lo comprendiamo, i suoi inganni e quanto profondamente è radicato il nostro senso di alterità in relazione alla natura. L'alterità è onnipresente e i suoi effetti latenti hanno un impatto enorme sulla nostra cultura e sulle nostre strutture di potere. Quanto è distorta la nostra prospettiva sull'ambiente e sul suo passato? Una domanda come questa ne suscitò un'altra, e un'altra, finché non mi ritrovai a contemplare questioni come scoprire la verità, vivere nella negazione e nella paura, nonché le ragioni del distacco. Una delle idee chiave alla base di questo lavoro è il concetto di dualismo – una posizione di chiara distinzione e separazione tra due entità. La forma fisica dell'installazione si è sviluppata da questa idea, cioè mettendo in discussione la pluralità di posizioni e significati e pregiudizi originati da dualismi onnipresenti, come verità contro falsità, nascondersi contro rivelare, accettare contro evitare e negare e fatti contro finzione.

Gli specchi davanti alle fotografie confondono una visione diretta delle immagini, permettendo così prospettive e percezioni delle fotografie praticamente innumerevoli. Recentemente, mi sono concentrato sull'esplorazione degli aspetti scultorei della fotografia e sull'idea di una fotografia come oggetto subliminale che, per essere pienamente percepito, ha bisogno di essere esplorato per primo. L'opera d'arte come un puzzle, che richiede un certo input per raggiungere la sua interezza. In altre parole, cerco di usare la capacità dell'immagine per rivelare ciò che ci è invisibile – non esporre l'ignoto o l'invisibile, ma piuttosto scoprire un aspetto nelle cose e negli oggetti che si sono persi nel profondo della nostra percezione.

Il lavoro presentato non riguarda alcuna crisi ambientale passata, presente o futura. L'impatto ambientale è solo una manifestazione del fenomeno che mi interessava. Con questa serie, metto in dubbio le ragioni di queste anomalie, come le persone le affrontano e quali sentimenti scatenano. Le fotografie selezionate, abbinate al suono, ritraggono un'atmosfera e una sensazione di natura inanimata in decadenza. I paesaggi sonori attingono alle registrazioni sul campo che sono state organizzate in nuovi pezzi. L'idea è quella di creare un "parco giochi percettivo", dove gli spettatori esplorerebbero il lavoro sia visivamente che uditivo. L'esperienza intima avrebbe assorbito lo spettatore e lo avrebbe affrontato con la nostra posizione sulla natura e (auto)inganno.