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News dal mondo e dal mercato dell'arte - Settembre 2023

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La scomparsa di Fernando Botero

Il celebre scultore colombiano Fernando Botero è morto lo scorso 15 settembre all'età di 91 anni. Famoso in tutto il mondo per le sue opere, caratterizzate da voluminose figure, l'artista era un profondo amante della cultura italiana, in particolare dell'arte rinascimentale del nostro paese, con una predilezione per artisti come Piero della Francesca, Paolo Uccello e Tiziano. A riprova del suo forte legame con l'Italia ha espresso il desiderio di essere sepolto a Pietrasanta (Lu) dove trascorreva gran parte dell'anno, accanto alla moglie, la pittrice di origine greca Sophia Vari, scomparsa il 5 maggio di quest'anno.

Fernando Botero (2018) via Wikimedia Commons

La presunta scoperta di un dipinto di Raffaello: Sgarbi respinge l'attribuzione

Da qualche tempo circola la notizia della presunta scoperta di un’opera attribuibile a Raffaello: si tratta di una Maddalena, del 1504, nella quale si è cercato di identificare il volto di Chiara Fancelli, la moglie del Perugino, maestro di Raffaello. Questo dipinto è stato oggetto di uno studio che verrà presto pubblicato sulla rivista scientifica "Open Science, Art and Science". I risultati sono stati presentati in anteprima durante una conferenza internazionale tenutasi a Pergola (Pesaro-Urbino), il 16 settembre scorso. A illustrare le scoperte sono stati i relatori: Madre Maria Cecilia Visentin, docente pontificia, Annalisa Di Maria, esperta internazionale di Leonardo da Vinci e del Rinascimento italiano, Andrea da Montefeltro, biologo molecolare e Jean-Charles Pomerol, professore emerito della Sorbona. La notizia ha immediatamente generato un acceso dibattito e Vittorio Sgarbi è stato il primo a respingere l'attribuzione, affermando categoricamente che il dipinto non può essere opera del maestro urbinate. Secondo il critico d'arte, si tratta probabilmente di un'altra versione, oltre a quella già custodita presso la Galleria Borghese, di un prototipo del Perugino che è conservato a a Palazzo Pitti.

Chanel: un manifesto di stile in mostra al V&A Museum a Londra

Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto, è questo il titolo della prima esposizione nel Regno Unito dedicata al lavoro della celebre couturière francese Gabrielle "Coco" Chanel. Allestita in collaborazione con il Palais Galliera, il Museo della Moda di Parigi, e il sostegno di Chanel, la mostra sarà visitabile presso il Victoria & Albert (V&A) Museum di Londra fino al 25 febbraio 2024. Con più di 200 creazioni sartoriali riunite per la prima volta, l'esposizione offre un'approfondita esplorazione dell'iconico stile di design di Gabrielle Chanel ancora oggi fonte d'ispirazione per la moda femminile, che spazia dalla sua primissima boutique di modisteria a Parigi fino alla presentazione della sua ultima collezione nel 1971. La mostra è suddivisa in 10 sezioni tematiche, ciascuna delle quali approfondisce l'approccio innovativo di Chanel all'utilizzo dei tessuti, alla creazione delle silhouette e alla realizzazione dei suoi capi d'abbigliamento. "Gabrielle Chanel ha ridefinito con coraggio il guardaroba femminile moderno", ha affermato Bruno Pavlovsky, Presidente della Moda CHANEL e Presidente di CHANEL SAS. "Siamo onorati e lieti che il V&A, un museo leader a livello mondiale e una grande istituzione, allestisca la prima retrospettiva del suo lavoro nel Regno Unito, mostrando il suo contributo alla storia della moda e l'incredibile rilevanza e permanenza dello stile Chanel. Questa mostra metterà in luce uno dei più grandi visionari del nostro tempo." I biglietti per Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto sono attualmente esauriti a causa dell'alto numero di richieste. Sul sito del V&A si specifica che solo i membri del museo possono accedere gratuitamente e senza prenotazione.

La preziosa collezione di Emily Fisher Landau all'asta: Sotheby’s vince la battaglia contro Christie’s

Emily Fisher Landau, scomparsa lo scorso marzo all’età di 102 anni, è stata una delle figure più influenti tra i collezionisti e mecenati nella seconda metà del Novecento. Tutto ebbe inizio con il furto dei suoi preziosi gioielli. Emily Fisher Landau, dopo aver ottenuto un generoso risarcimento dall'assicurazione, decise di investire nella creazione di una collezione d'arte che giunse a comprendere ben 1200 opere. Questa eccezionale raccolta fu poi esposta dal 1991 al 2017 presso il suo museo privato, il Fisher Landau Center for Art, ubicato in un'ex fabbrica riconvertita a Long Island, nel Queens. In passato la mecenate aveva già donato 350 opere d'arte al Whitney Museum of American Art di New York, tra cui 44 di Jasper Johns e 18 di Robert Rauschenberg, per un valore stimato tra 50 e 75 milioni di dollari. Ora la sua prestigiosa collezione d'arte contemporanea, una delle più ambite a New York, sarà messa all'asta da Sotheby's, che si è aggiudicata quest'esclusiva superando la storica rivale Christie's. L'asta si terrà l’8 e il 9 novembre 2023 presso la futura sede di Sotheby’s a New York, un edificio su Madison Avenue disegnato da Marcel Breuer, e si stima possa superare i 400 milioni di dollari di incasso complessivo. Il pezzo più importante della collezione è Femme à la montre (Donna con un orologio) di Pablo Picasso, un ritratto del 1932 della giovane amante dell'artista, Marie-Therese Walter, che già da sola potrebbe raggiungere i 120 milioni di dollari. Il prezioso dipinto non è certo l’unico capolavoro a sfilare da Sotheby’s, l'asta vanta anche opere di artisti del calibro di Jasper Johns, Willem de Kooning, Robert Rauschenberg, Mark Rothko, Ed Ruscha e Andy Warhol.

L' Arc de Triomphe empaqueté via Wikimedia Commons

Parigi: il sindaco Anne Hidalgo annuncia il riciclo dell'opera Arc de Triomphe, Wrapped di Christo e Jeanne-Claude per i Giochi Olimpici del 2024

Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha annunciato che la città riciclerà i materiali utilizzati nell'installazione Arc de Triomphe, Wrapped di Christo e Jeanne-Claude. L'organizzazione ambientalista Parley for the Oceans sarà responsabile della gestione del progetto, che prevede il riciclo di circa 25.000 metri quadrati di tessuto di polipropilene blu e poco più di tre chilometri di corde di polipropilene rosso, che saranno riutilizzate in strutture ombreggianti, tende o coperture per i prossimi grandi eventi a Parigi, in particolare i Giochi Olimpici e Paralimpici del 2024. L'opera Wrapped, concepita per l'Arc de Triomphe, è stata inaugurata nel 2021, un anno dopo la scomparsa di Christo. Questa installazione rappresenta il culmine di una visione che ha accompagnato Christo e Jeanne-Claude per ben 60 anni, quando nel lontano 1961 l'artista bulgaro concepì l'idea di avvolgere l'Arco di Trionfo con del tessuto. Le opere d'arte di Christo e Jeanne-Claude sono spesso state studiate con l'obiettivo di essere riutilizzate, come nel caso della struttura Floating Piers (2014-2016), creata sul Lago d'Iseo in Italia. Quest'opera è stata in seguito riciclata dalla società tedesca Al-tex, che ha trasformato il materiale in feltro agugliato e anelli per equitazione. Cyrill Gutsch, fondatore e amministratore delegato di Parley for the Oceans, è convinto che questa tipologia di progetto rappresenti un simbolo di "una nuova economia in cui le pratiche commerciali dannose, tossiche e di sfruttamento siano ormai una reliquia del passato”.

Immagine di copertina: Coco Chanel in Los Angeles, 1931 via Wikimedia Commons

A cura della redazione di Kooness

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