Home Magazine Cent’anni di Carla Accardi: una grande antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma

Il 6 marzo è stata inaugurata una grande antologica dedicata a Carla Accardi, una delle figure più influenti dell’arte italiana del XX secolo. La mostra, allestita in occasione del centenario della sua nascita, si configura come la più esaustiva sino ad oggi dedicata all’artista trapanese ed è visitabile al Palazzo delle Esposizioni di Roma, città nella quale l’artista è a lungo vissuta fino alla sua scomparsa nel 2014. L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con l’Archivio Accardi Sanfilippo e con il sostegno della Fondazione Silvano Toti.

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La mostra 

La cura dell’esposizione è stata affidata a Daniela Lancioni e Paola Bonani che, attraverso una meticolosa documentazione fotografica, hanno ricreato gli allestimenti così come erano stati concepiti dalla stessa Accardi. Questo prezioso lavoro ha permesso di rispettare la visione originale dell'artista, restituendo così l’estrema libertà da lei sempre perseguita nel rapportare le sue opere allo spazio espositivo. Grazie a questa attenzione ai dettagli, è stato possibile ricreare fedelmente anche la sala della sua installazione alla Biennale di Venezia del 1988.

Il percorso di visita si snoda attraverso le sette sale al piano nobile del Palazzo delle Esposizioni dove trova posto un corpus di oltre 100 opere disposte in ordine cronologico, dal 1946 al 2014, che ripercorrono le fasi fondamentali della carriera della Accardi. Si parte dalle opere giovanili, tra cui alcuni dei suoi primi oli su tela mai esposti prima d’ora e da lavori come Vista su campo da tennis del 1947 e  Scomposizioni del 1947, passando per le sperimentazioni con il colore e i nuovi materiali negli anni Sessanta e Settanta, per proseguire attraverso fasi più sperimentali caratterizzate da un’originale definizione del segno, dall’uso radicale del bianco e nero, fino all’uso estensivo del materiale plastico denominato sicofoil. 

 "Gruppo Forma 1": Pietro Consagra, Mino Guerrini, Ugo Attardi, Carla Accardi, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo e Piero Dorazio  (Roma, 1947) – via Wikimedia Commons

L’artista

Carla Accardi si è affermata nella scena artistica italiana e internazionale grazie alla capacità di esplorare i confini dell’arte attraverso le sue molteplici invenzioni e trasformazioni. "È stata protagonista in modi diversi e in momenti diversi, negli anni '40 come appartenente al gruppo di Forma, quindi la riscoperta nell'arte italiana dell'astrattismo, con l'informale segnico negli anni '60, unica donna nel gruppo dell'Art Autre di Michel Tapié, per arrivare negli anni '80 ad essere una delle grandi protagoniste del ritorno della pittura”, così Paola Bonani, curatrice dell'Azienda Speciale Palaexpo. Nella sua carriera l’artista siciliana ha spaziato dall’astrattismo del dopoguerra all’informale, dalla pittura-ambiente ai lavori segnati dalle istanze del femminismo, fino alla joie de vivre degli anni Ottanta e ai grandi dittici e trittici degli anni Novanta e Duemila. Fin dagli esordi, all’epoca del manifesto di Forma, Carla Accardi è stata un’artista intensamente politica, attenta alle questioni italiane e internazionali. Nel corso degli anni Settanta il suo impegno ha generato due diverse e significative esperienze femministe. Nel 1970 è stata tra le fondatrici di Rivolta Femminile, uno dei primi e più radicali gruppi del femminismo italiano. Nel 1976, insieme a un gruppo di altre donne, perlopiù artiste, ha dato vita alla Cooperativa di via del Beato Angelico con l'obiettivo di far conoscere e divulgare il lavoro creativo femminile.

Le opere 

Le opere in mostra provengono da importanti collezioni, dal Museum Van Hedendaagse Kunst di Gent al Museo del Novecento di Milano, dalla Galleria d’Arte Moderna di Torino al Centre Georges Pompidou di Parigi. In particolare, dalle collezioni di qust’ultimo provengono le Tende realizzate dall’artista: Tenda del 1965-1966 e la Triplice tenda del 1969-1971. L’esposizione include anche altre due opere concepite come spazi attraversabili: la Casa labirinto del 1999-2000 e il Cilindrocono del 1972-2013, che offrono un’esperienza immersiva e coinvolgente, ponendo lo spettatore in interazione attiva con l’opera stessa. E poi ancora la famosa “pittura-ambiente” degli anni Sessanta, e le opere “neo-femministe” degli anni Settanta. Un esempio di questo periodo è l’installazione-ambiente Origine, concepita come un percorso di autocoscienza, che viene qui esposta esattamente come l'artista la presentò a Roma nel 1976. Infine, nell'ultima stanza, la settima, sono esposti i quadri prodotti dall'artista siciliana nell'ultimo decennio della sua vita compresi i due dipinti realizzati poco prima della sua scomparsa: Imbucare i misteri e Ordine inverso.

Catalogo/Calendario eventi 

La mostra è accompagnata da un catalogo curato da Daniela Lancioni e Paola Bonani, il quale non solo offre una dettagliata documentazione delle opere esposte, ma propone anche un’antologia della critica dedicata a Carla Accardi dal 1950 fino alla sua scomparsa nel 2014, rappresentando un importante strumento di approfondimento del suo lavoro. È inoltre previsto un ricco programma di eventi correlati, che include sessioni di lettura di poesie e incontri con professionisti del mondo dell'arte. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 9 giugno 2024.

Immagine di copertina: Carla Accardi. Una forma d'esistenza, 1994. Courtesy of Galleria Fumagalli

A cura della redazione di Kooness