Skyfall (Don't disturb the sky)

Acrilico, carboncino e pastello ad olio su tela stirata.

La pittrice astratta tedesca Jutta Bressem costruisce i suoi dipinti da un mix di maestria e intuizione. Mentre lavora, lascia che i suoi sentimenti e istinti momentanei guidino l'evoluzione delle sue composizioni, ma le strutture armoniose e le intense relazioni cromatiche che emergono attraverso questo processo rivelano un'artista matura con l'occhio di un poeta e dominano il suo medium. 

Lavorando su supporti misti (tra cui acrilico, olio, pastello e carbone), Bressem inizia il suo processo con un metodo simile al disegno automatico, facendo "schizzi casuali", dice, e "delinea grossolanamente aree di colore", che poi rivede più e più volte, spingendo verso una sensazione interiore di risoluzione. Le sue superfici materiche e pittoriche celebrano la mano dell'artista, mentre gli strati onirici di vernice attirano l'occhio in una nuvola illusionistica di astrazione piena di dramma ed emozione. Il suo metodo non riguarda solo il controllo. Dà spazio all'opportunità di intervenire, seguendo le orme delle sue influenze storiche sull'arte, come l'espressionista astratto americano Joan Mitchell e l'espressionista astratto tedesco Emil Schumacher.