Dalla serie Opera 0253 from the Assemblages series
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Anno
2021
Medium
Disegni
Riferimento
fdc2b9cf
Composizione con due pagine del catalogo d'asta
1971 , Italy
Sono nato a Milano nel 1971, tra le fermate Wagner, Buonarroti e Pagano della linea rossa.
Sono tutte stazioni identiche. Solo il nome cambia. È scritta in Helvetica e ogni lettera è stata leggermente modificata e affiancata alla successiva dal grande Bob Noorda, creando un'aura di gelida, austera, penetrante compostezza.
Stessa cosa per tutte le altre fermate della metropolitana.
Milano è al centro di una vasta pianura. Lontano da mari e montagne. Circondato da infinite, complicate nel loro insieme, pratiche se scelte singolarmente, infrastrutture inconcepibili. E dalle bellissime circonvallazioni. Con uscite a 360 °, in ogni direzione. Ne ho presi molti, sia per scappare (qui dicono così) che per tornare.
La casa dove sono nato ha un corridoio molto lungo. È sproporzionato rispetto al numero di stanze che deve collegare.
I miei zii, i miei genitori e i loro amici lavorano tutti nel campo del design, della grafica, dell'arte o dell'editoria.
Cammino per il mio corridoio innumerevoli volte. Per vent' anni. È costellata di opere d'arte astratte, minimali, concettuali, indecifrabili degli anni '60 e' 70.
Nel 1990 con una specializzazione in disegno industriale ho lasciato la casa dal lungo corridoio pronto ad entrare nella Milano che produce.
È soffocata da un eccesso di oggetti e pubblicità insistenti...
io non ci vado.
Ho studiato ceramica per alcuni anni. A Milano, in Toscana, in Spagna e da rinomati maestri in Veneto.
Cerco nella plasticità di questo materiale antico la libertà di espandersi in qualsiasi direzione senza vincoli o scopi specifici.
Come professionista dirigo un laboratorio di ceramica a San Sebastian da sei anni. Un'incantevole cittadella dei Paesi Baschi che consiglio vivamente di visitare. Anche se il mio laboratorio non c'è da molto tempo.
Nel 2000 lascio tutte le complicazioni pratiche del lavoro del ceramista per esprimermi, attraverso la pittura, su superfici bidimensionali.
Osservo l'ambiente che mi circonda con distacco. (pop scratch sul sito)
Riproduco, combinandoli, le trame ordinarie e quotidiane che mi circondano. Preso come campione, come prova del nostro habitat, come indicazioni di un modo di comportarsi ordinato, standard e ripetitivo.
Osservo e fotografo singoli abitanti in diverse capitali del mondo forzati nelle geometrie urbane. (flatland on the site)
Li ripropongo all'interno di rigidi percorsi bidimensionali. Considero poi il tutto attraverso la scultura “Massa” esposta presso la fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano nel 2008
Osservo la città infinita, dall'alto, da più lontano. (mappe sul sito)
Dal satellite google.
Dipingo mappe alla ricerca di un orientamento utopistico, sono visioni oniriche di vasti territori senza un centro.
Identifico i dettagli di queste mappe e le reinvento con materiali concreti. Sono sempre frazioni di un territorio ma ridotte a un segnale, frammenti isolati, a volte casuali, ma elevati a soggetto.
Io non osservo.
Lanciando, calpestando, distruggendo cataloghi d'asta. (carte segrete sul sito)
Faccio una critica esplicita del mercato e del sistema dell'arte. Fascio icone d'arte inglobate, ahimè, dalla speculazione di mercato e finanziaria. Una lotta iconoclasta per la supremazia del linguaggio dell'arte sul valore commerciale.
Il mio percorso espositivo inizia con due mostre personali nel 2005. A Milano presso Luciano Inga-Pin e alla Galleria Zvono di Belgrado. A questi ne seguono numerosi altri, sia personali che collettivi, in Italia e all'estero.
Indirizzo
Milano, Via Pietro Maroncelli
BIANCHIZARDIN ARTE CONTEMPORANEA, all'interno del suo spazio espositivo in via Maroncelli 14 a Milano, si occupa di svolgere ricerche nel campo dell'arte contemporanea che, attraverso collaborazioni con artisti, curatori e collezionisti, portano a diverse attività tra cui: progetti espositivi per la produzione di mostre, fiere e pubblicazioni; strumenti for...