Georges Rousse è nato nel 1947 a Parigi, dove attualmente vive e lavora.
Quando aveva 9 anni, Georges Rousse ricevette la leggendaria fotocamera Kodak Brownie come regalo di Natale. Da allora, la telecamera non gli ha mai lasciato il fianco. Mentre frequenta la facoltà di medicina a Nizza, decide di studiare fotografia professionale e tecniche di stampa, aprendo poi un proprio studio dedicato alla fotografia di architettura. Ben presto, la sua passione per il medium porta a dedicarsi interamente alla fotografia, seguendo le orme di grandi maestri americani come Steichen, Stieglitz e Ansel Adams.
Dopo aver scoperto la Land Art e la Black Square di Malevich contro un campo bianco, Georges Rousse ha modificato il suo rapporto con la fotografia, inventando un approccio unico che ha spostato il rapporto tra pittura e spazio. Ha iniziato a fare installazioni nei tipi di edifici abbandonati o abbandonati che da tempo hanno avuto un'attrazione per lui - creando opere d'arte effimere e uniche nel loro genere trasformando questi siti in spazi pittorici visibili solo nelle sue fotografie.
A partire dai primi anni '80, Georges Rousse ha scelto di mostrare le sue fotografie su larga scala, in modo che i suoi spettatori partecipino al lavoro e sperimentino il senso dello spazio in modo convincente.
Crollando le consuete restrizioni tra i mezzi artistici, il suo corpus unico di opere ha rapidamente lasciato il segno nel mondo dell'arte contemporanea. Fin dalla sua prima mostra a Parigi, alla Galerie de France nel 1981, Georges Rousse ha continuato a creare le sue installazioni e a mostrare le sue fotografie in giro per il mondo, in Europa, in Asia (Giappone, Corea, Cina, Nepal.), negli Stati Uniti, in Quebec e in America Latina.