Guillaume Moschini è un artista astratto francese guidato dagli artisti riconosciuti a livello internazionale Supports/Surfaces Claude Viallat, Patrick Saytour e Vincent Bioules.
Proprio come Helen Frankenthaler, il lavoro di Moschini dipende dal processo: tela grezza, un pigmento diluito (inchiostri misti, acrilici e diluenti per vernici) e il fenomeno inconscio che si verifica attraverso il processo di creazione artistica.
Nel suo studio organizzato, costruisce composizioni di colori, tinte trasparenti, sovrapposizioni e forme.
I pigmenti liquidi si fondono nella tela grezza con intenzione precaria.
Meditare sugli strumenti giusti, sull'equilibrio dei colori, sulla forma e sul flusso dei materiali è la sua strategia.
La tavolozza di Moschini è reinventata per serie, a volte vibrante e a volte muta.
Concettualmente, il lavoro di Moschini riecheggia il minimalismo di Kenneth Noland senza la restrizione della planarità. Le sue variazioni di trasparenza all'interno del campo cromatico e le sovrapposizioni trasparenti reinventano un approccio contemporaneo e unico. Moschini riflette su un periodo della storia della pittura che ne ha messo in discussione la definizione.