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Kooness

Enrique Ježik

1961
Argentina

3 Opere in mostra

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Opere di Enrique Jezik

Altar

1990

Stampe , Stampa Digitale

140 x 200cm

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Malevich Villero II

2020

Design , Metallo

1 x 1cm

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Acá no queda nada (Nothing left here)

2020

Disegni

200 x 120cm

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Il lavoro di Enrique Jez' ik si basa su pratiche multidisciplinari incentrate su attacchi diretti ed espliciti alla censura, alla sorveglianza e a diverse forme di strategie di controllo, essendo radicalmente

critica dei sistemi repressivi normalizzati, legali o falsamente democratici e delle dinamiche di comunicazione e politicizzazione dei mass media. Nelle sue opere utilizza armi, macchine da guerra e materiali industriali come componenti formali o scultoree, o come ready-made, essendo la performance uno dei pilastri della sua opera, oltre ad utilizzare altri media, da disegni o testi, ad interventi architettonici in spazi pubblici. La tensione generata dalla violenza e dall'aggressività nei pezzi di Jez -ik è vissuta non solo dagli spettatori, ma spesso implica un rischio reale, potenziale o latente dai processi di produzione. Jez' ik stabilisce riferimenti alla storia dell'arte, come il minimalismo americano o il suprematismo russo, con implicazioni formali e concettuali specifiche in ogni caso.

Jezáik ha tenuto mostre personali in luoghi come: Laznia Contemporary Art Center, Danzica, Polonia (2022); Galeriá a Metropolitana, Santiago del Cile (2019); Fundacioá n OSDE, Buenos Aires (2018); Ex Teresa Arte Actual, Città del Messico (2017); Galeriá a Vermelho, Saó o Paulo (2015); Museo Universitario Arte Contemporaño, Città del Messico (2011). Collettivamente il suo lavoro è stato esposto in varie istituzioni come Museo Carrillo Gil; Museo de Arte Moderno (Città del Messico), Museo Nacional de Bellas Artes (Buenos Aires), Haus der Kulturen der Welt (Berlino), Museo Reina Sofiña (Madrid), Muse e des Beaux Arts (Montreal), Art Sonje Center (Seoul), così come nelle biennali del Mercosur (Porto Alegre, 2003), Saño Paulo (2010), Lubiana (2011), Shanghai (2018) e BienalSur (Buenos Aires, 2019).