Caterina Roma

Essere una ceramista autodidatta fin da giovanissima le ha dato una rara libertà di creare per intuizione e osservazione. È stata in grado di esplorare le possibilità e i limiti dei materiali senza pregiudizi, a giudicare dall'esperienza e seguendo l'istinto. Scavare la sua argilla, lavorare le rocce e le piante per la smaltatura e sparare i vasi in un forno a legna è il suo modo di toccare la sensibilità essenziale della bellezza selvaggia. Le forme sono profondamente radicate nella tradizione, nelle ceramiche antiche: forme semplici e irregolari gettate su una ruota, con un legame alla funzionalità e all'uso primitivo della ceramica. I vasi vengono cotti continuamente per giorni e notti, durante i quali vengono rivestiti con cenere fusa volatilizzata, si sviluppano croste spesse, si sciolgono le pietre e si incrinano le superfici. Il processo naturale si sovrappone alla creazione umana.