Guardava la Città Dormiente

Si trasferisce a Palermo con la famiglia, incuriosito dalla pittura e dalle sue tecniche, fin da bambino (nel tempo libero aiuta lo zio paterno, vecchio ritrattista e paesaggista) inizia a frequentare l'Accademia di Belle Arti e successivamente la Facoltà di Architettura. Nel 1945 si trasferisce a Roma, ospitato da Pietro Consagra, a sua volta ospite di Renato Guttuso.

Il clima del dopoguerra ricco di iniziative culturali e civili gli permise di riprendere con slancio la sua ricerca. Con alcuni giovani artisti, nel 1948, costituì il movimento Forma Uno, con un orientamento astratto, sviluppando però visioni divergenti rispetto al resto del gruppo. I suoi compagni furono Carla Accardi, Antonio Sanfilippo, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Concetto Maugeri, Achille Perilli e Giulio Turcato.

Nel 1948 partecipa alla V Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.

Nei primi anni Cinquanta orienta la sua arte verso l'espressionismo, traendo ispirazione tra gli altri da Francis Bacon e George Grosz, coniugando la sua attività di artista con il suo impegno politico all'interno del Partito Comunista Italiano. La necessità di sperimentare un nuovo e visionario rapporto con la realtà lo porta ad allontanarsi dall'astrattismo, a studiare la propria forma di espressionismo. Nel 1952 e 1954 è invitato alla XXVI e XXVII Biennale di Venezia. Nel 1956, pur nel pieno della crisi del realismo, espone con successo in una galleria di Trastevere. Nel 1958 partecipa alla fondazione e inizia a collaborare con il quotidiano culturale e politico “Città Aperta”, insieme a Tommaso Chiaretti, Elio Petri, Renzo Vespignani, Mario Socrate. Nei primi anni Sessanta partecipa a numerose mostre sia in Italia che all'estero. Nel 1961 fonda il gruppo Il Pro e il Contro, guidando tutte le vicende fino all'ultimo anno, quello dello scioglimento.