Home Mostre “RIGORE E PSICHE”


Dal 2 al 14 febbraio 2024, iKonica Art Gallery è lieta di presentare la mostra “Rigore e Psiche”.

Due autori, Piero Campanini e Stefano Paulon ci invitano, attraverso linguaggi molto diversi, a un percorso non solo visivo ma anche introspettivo, utilizzando i rispettivi linguaggi come strumenti di indagine.

Nel corso degli anni Piero Campanini ha abbandonato la pittura nel suo senso tradizionale, che prevede l'uso di tele, colori, spatole e pennelli, per avvicinarsi sempre più alle tecniche della Pittura Digitale che oggi rappresentano la totalità della sua produzione. 
Stefano Paulon invece spiega la sua narrazione attraverso il materiale. Utilizza principalmente legno e cartone sulle cui superfici interviene poi con finiture cementizie a base acrilica con cui dà vita a forme geometriche solitamente proposte in modalità installazione o, come in questa occasione, inserite nei limiti di dipinti/contenitori che diventano uno sguardo sul suo mondo artistico.

Marta Lock, critica d'arte internazionale che presenterà la mostra, dice di loro: “Il singolare effetto della mostra è che uno si lascia influenzare dall'altro, Campanini sottolinea l'importanza della geometria, metafora della logica intesa come gabbia ma anche come contenitore essenziale in cui rifugiarsi quando diventa impossibile gestire l'emotività, e Paulon accoglie l'instabilità come parte essenziale di una vita troppo mutevole e inaspettata per essere governata solo ed esclusivamente dalle leggi del rigore. L'interazione tra i due diversi stili e le due interpretazioni personali è suggestiva, sembra essere dominata da un silenzio che in prossimità diventa eco, come se l'intenzione esecutiva di uno rimbalzasse verso l'altro, generando un'amplificazione del concetto espresso che di conseguenza avvolge l'osservatore, precipitandolo in una via di mezzo tra insicurezza e consapevolezza della possibilità di attingere all'emozione o alla ragione, scoprendo così quanto siano necessari entrambi per continuare a stare in piedi”.

Le opere di entrambi gli artisti hanno le stesse misure e sono proposte in coppia in modo da creare una narrazione ritmica, un dialogo continuo tra pensiero e traduzione degli stessi secondo le tecniche e i sentimenti di ciascuno di essi. Apparentemente così lontano ma forse molto più vicino di quanto possiamo immaginare.