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LORENZO PUGLISI

TIPO DI NERO

A CURA DI DOMENICO DE CHIRICO

BIANCHIZARDIN ARTE CONTEMPORANEA

«Wer mit Ungeheuern kämpft, mag zusehn, dass er nicht dabei zum Ungeheuer wird. Und wenn

du lange in einen Abgrund blickst, blickt der Abgrund auch in dich hinein.»

«Chi combatte con i mostri faccia in modo di non diventarne egli stesso uno. E quando

guardi a lungo in un abisso, l'abisso guarda di nuovo dentro di te».

(Friedrich Nietzsche, Al di là del bene e del male, 146)

La ricerca pittorica di Lorenzo Puglisi è caratterizzata da un forte interesse per la natura umana e per il mistero dell'esistenza; e dall'uso esteso, ossessivo e consapevole del nero.

 

Puglisi considera questa invasività anticromatica come un'assenza e una presenza innate, essenziali per la creazione di uno sfondo pece-scuro che emana, come costellazioni armoniose, fasci e lampi di luce che definiscono magistralmente volumi, volti, parti del corpo – elementi frammentari percepiti come presenze catturate in un'espressione o in un movimento pittorico.

Si tratta di un percorso abbagliante e oscuro volto alla rappresentazione essenziale, tracciato attraverso grandiosi riferimenti alla storia dell'arte. La mostra presenta grandi tele che evocano opere di maestri indiscussi come Caravaggio, Leonardo e Michelangelo – ancora una volta la triade spazio-luce-figura è la chiave di un proscenio mistico e fenomenale. Parallelamente al filosofo tedesco Friedrich Nietz-sche e alla sua prima opera matura The Birth of Tragedy from the Spirit of Music, la mostra personale di Lorenzo Puglisi “Kind of Black” è concepita in tutto il suo potenziale visionario come un percorso tra ascesa e declino, che Nietzsche stesso ascrive all'espressione di dinamiche comuni, uno spirito sia dionisiaco che virtuoso, due forze uguali e opposte: da un lato l'apollineo – rappresentante il Sogno, le arti plastiche, la magnificenza serena delle divinità olimpiche – e dall'altro il dionisiaco – rappresentante l'Inebriazione, la musica, la frenesia orgiastica baccano-naliana. Questa dicotomia avvolta in un'attrazione infinita è notevolmente esemplificata dalle opere di Puglisi. Elementi effluvi informi fissano l'abisso di fronte ai misteri dell'esistenza, creando un significato per esprimere l'inesprimibilità da cui provengono. Così Lorenzo Puglisi continua a concentrare lo sguardo sulla turbolenta oscurità dell'essere, così da comporre la sua nuova sinfonia – con il ritmo del bedlam silenzioso – in quattro scene definite e indipendenti: La Pietà, 2020; Il Grande Sacrificio, 2018; Matteo e l'Angelo, 2020; Ritratto 270919, 2019.