7 Opere in mostra
Posizione attuale
Milan
Rappresentato da
Francesco Mina, classe 1997.
Francesco Mina è nato a Torino nel 1997. Attualmente vive e lavora a Milano.
Auto-diretto, si avvicina all'arte al liceo, dopo essere stato affascinato dall'incontro con diversi artisti. Questi incontri lo spinsero ben presto a intraprendere la propria strada. Dopo alcuni anni di sperimentazione, la sua prima serie su carta è nata nel 2016, in cui emerge il tema dell'identità, una ricerca del proprio volto attraverso la trasfigurazione o la disintegrazione del volto degli altri. L'intenso impatto che questo primo progetto ha, però, lo porta ad un periodo di pausa, di distanza dall'arte.
Ma l'arte continua a tornare, come un bisogno inestinguibile, e l'artista decide di accettarla e abbracciarla prendendo uno studio a Milano, dove può dedicarsi solo ad essa.
I lavori successivi sono caratterizzati da una forte connotazione materica: stracci, ceneri, legno - materiali carichi di vita, che da quel momento entrano a far parte della poetica dell'artista.
Attualmente, oltre a lavorare nel proprio studio, l'artista è membro dell'associazione culturale Pandemia per la quale collabora attivamente come organizzatore di eventi artistici.
I PROGETTI
Disorientamento
Il disorientamento nasce da una riflessione su cosa significhi orientarsi, sullo spazio del corpo e dell'anima come luogo problematico dove bisogna avere direzione, punti di riferimento.
Si tratta di un lavoro in serie che utilizza colla vinilica e cenere come materiali. La cenere è un materiale importante: un materiale che è "ciò che rimane" di un corpo quando il corpo scompare. E così è proprio attraverso la cenere che l'artista vuole cercare di restituire una forma ad un disorientamento interiore, fissando con colla vinilica qualcosa che vorrebbe, per sua natura, solo dipanarsi e disperdersi.
È il desiderio di trovare un ordine, attraverso un materiale difficile e pieno di tenebre che esiste anche in virtù della sua opposizione al bianco, l'unico altro colore nell'opera.
Questa ricerca porta in sé tutto il contrasto tra la precisione nel disegno, la cura nel tracciare i contorni, e insieme il materiale che viene a stravolgere questa precisione. Tutta l'opera vive di questa lotta tra uguali, tra ordine e disordine, tra un luogo che mostra una via e allo stesso tempo la confonde.
Intermezzi
Interludes è un progetto di serie che prende forma dalla luce. È un nuovo progetto per un artista che ha lavorato tanto sull'oscurità e sul nero. In questa serie viene invece utilizzato il colore: il blu è molto forte e si fonde con una luce che genera e viene generata dalla corporeità del blu. Il materiale è più delicato, armonico. Questa è la prima opera in cui l'oscurità non è nera, ma è formata dalla miscelazione di terra bruciata e blu oltremare. Un'oscurità che vive del suo rapporto con il blu e della sua vitalità: un'oscurità che quindi non è vuota.
È una serie che vuole restituire corpo ad un corpo che non c'è, ma che lui e noi possiamo sperimentare come per riflessione, seguendo le tracce di una luminosità che si muove verso il mistero del cielo.