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Silvia Rastelli si immerge totalmente nella positività della nostra società appariscente, presentando allo spettatore una serie di caratteristiche introspettive e personali che si possono trovare all'interno di un'estetica semplificata, colorata e apparentemente influenzata dalla pop-art. 

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Nata a Piacenza nel 1983, Silvia Rastelli ha trascorso la sua giovinezza analizzando diversi aspetti della materia espressiva, dalla pittura al balletto, costruendo progressivamente la sua identità anche grazie alla libertà data dalla danza. Solista e performer, si è spesso trovata a contemplare e meditare, trovando così il modo di esprimere le identità dei suoi soggetti grazie l'apertura dei loro corpi e dei loro tratti. 

 

Silvia Rastelli, Primavera, Dalla serie Le Quattro Stagioni, 2020. Acrilico e pastello su legno. Su concessione di Winarts Arte.

 

Se guardiamo più da vicino le opere di Silvia Rastelli, troveremo un immaginario altamente figurativo che si concentra principalmente su una varietà di aspetti che definiscono la propria presenza fisica all'interno di uno spazio predeterminato. Ritratti dall'artista in uno scenario pulito e ben calcolato, i soggetti sono liberi di esprimere la loro identità più intima, mentre mostrano allo spettatore la loro anima e fanno trasparire i loro ricordi. Intrappolati all'interno di un palcoscenico di legno, i personaggi di Silvia Rastelli occupano la superficie a loro piacimento, sia distaccandosi dallo sfondo monocromatico che fondendosi con esso, creando un dialogo che ricorda alcuni ultimi ritratti Pop contemporanei.

L'immobilità e la tranquillità comunicate dalle composizioni pulite e volutamente semplici dell'artista rimandano ai ritratti unici di Alex Katz. Questa somiglianza rimane solo accennata e non è pienamente condivisa dall'artista, che usa un'estetica conosciuta e comunemente accettata per valorizzare alcuni aspetti che sono più vicini alla sua esperienza di vita, come i temi del balletto, i ballerini e la solitudine che deriva dalla purezza dell'atto performativo. 

 

Silvia Rastelli, Frammento d’artista, 2020. Acrilico e grafite su legno. Su concessione di Winarts Arte.

 

La scelta di esporre i suoi soggetti in uno scenario piatto e monocromatico, viene dichiarata da Silvia Rastelli come un modo per valorizzare i diversi aspetti della figura, che può così sovrastare o trovarsi intrappolata nel perimetro della tavola di legno, a seconda delle palette di colore che vengono utilizzate e combinate. Ad esempio, uno schema cromatico più contrastante può creare una sensazione di sgomento e di conflitto, costringendo spesso l'osservatore a percepire una sensazione di espressività problematica, mentre tonalità più equilibrate e calcolate permettono un momento di rilassamento e di meditazione sugli aspetti più semplici e piacevoli della vita.

 

Silvia Rastelli, Frammento di Bimba con Palloncino, 2017. Acrilico e grafite su legno.

 

Composizioni, pose e accostamenti cromatici sono sapientemente gestiti da Silvia Rastelli, permettendo all'artista di creare quadri esteticamente piacevoli e accattivanti, ma anche di parlare subordinatamente di alcune caratteristiche più intime del soggetto e di comunicarle allo spettatore con un vocabolario sottile e colto. 

Un esempio equilibrato di un'estetica contemporanea pienamente positiva, che abbraccia la levigatezza teorica di Burke, senza dimenticare di lasciare spazio, per chi è disposto a impegnarsi in un momento di meditazione, allo scoppio di apparizioni più sottili e articolate. 

 

Silvia Rastelli, Frammenti al Sole, 2020. Acrilico e grafite su legno. Su concessione di Winarts Arte.

 

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Articolo tradotto da articolo originale in inglese.

Immagine di copertina: Silvia Rastelli, Estate, Dalla serie Le Quattro Stagioni, 2020. Acrilico e pastello su legno. Su concessione di Winarts Arte.

Scritto da Mario Rodolfo Silva