Home Magazine "Frantumi" di Paolo Grassino

Progettoarte Elm annuncia la prossima mostra che si terrà dal 29 ottobre fino alla fine del 2020. In mostra, la personale dell'artista Paolo Grassino, che esplora il concetto di frammento ("frantumi") in relazione alla vita umana e alla società contemporanea. 
 

Progettoarte Elm Gallery è una galleria d'arte contemporanea con sede a Milano. La galleria mira a contribuire alla promozione di opere di artisti contemporanei affermati ed emergenti. La sua attenzione si concentra principalmente sulle opere di artisti italiani che hanno dato un importante contributo alla storia dell'arte e che hanno acquisito visibilità nel mercato internazionale dell'arte. 

La galleria offre una vasta gamma di artisti che sperimentano diverse forme espressive: dai pittori agli scultori che indagano il rapporto tra spazio e materia, agli artisti che lavorano con diversi tipi di materiali. Ogni anno la galleria organizza mostre in stretta collaborazione con gli artisti, curate dai più importanti critici d'arte italiani, e inoltre, partecipa anche alle più importanti fiere d'arte italiane, come Artefiera, MiArt e Artissima di Torino.

Questa settimana, Progettoarte Elm inaugura la nuova mostra "Frantumi" di Paolo Grassino, curata da Marco Meneguzzo. L'artista Paolo Grassino con il suo lavoro propone un pensiero sulla deriva della società moderna, sospesa al confine tra naturale e artificiale. Il suo lavoro costa in una ricerca che recupera il senso più pieno della manualità: Grassino lavora con la gomma sintetica e il polistirolo ma anche con materiali più tradizionali come la cera e il cemento massiccio. Con un lento lavoro di tessitura, l'artista eleva il suo operato a un livello spettacolare. 

 

 

Paolo Grassino. Crediti fotografici: Progettoarte Elm.

 

L'artista Paolo Grassino è nato nel 1967 a Torino, dove attualmente vive e lavora. Tra le mostre più prestigiose, la mostra Madre, al MACRO di Roma, e la partecipazione alla Quarta Biennale di Mosca, entrambe nel 2011. Nello stesso anno ha partecipato a mostre in musei internazionali come il Frost Art Museum di Miami e il Loft Project ETAGI di San Pietroburgo. Nel 2010 ha partecipato alla mostra antologica al Castello di Rivalta (TO), mentre l'anno precedente alla mostra Essential Experience al museo RISO di Palermo (2009). Nel 2008 ha tenuto una mostra personale in Francia al Museo di Saint-Etienne e nello stesso anno è stato invitato alla XV Quadriennale d'Arte di Roma. Nel 2005 ha realizzato una grande installazione sulla facciata della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, mentre nel 2000 la GAM gli ha dedicato un'esibizione personale.

 

Paolo Grassino, Muro, 2020. Crediti fotografici: Progettoarte Elm.

 

Nella sua multiforme attività di scultore, il fil rouge che lega il corpus delle opere di Grassino è una sorta di costante scenario di guerra, in cui gli edifici sono ridotti in macerie e le persone vengono frantumate. Due uomini le cui teste sono attraversate da una trave di ferro a forma di "T" d'acciaio, con volti colpiti da frammenti di vetro, e vestiti come lacrime che scendono dagli occhi. Sembra che non forniscano un punto d'appoggio per la speranza, ma non è così. Secondo una visione atavica, il dolore forgia il carattere, e la sofferenza alimenta la coscienza. Questo pone il quesito di cosa sia l'arte, se non la consapevolezza del mondo? Così, la consapevolezza è pagata a caro prezzo, ma una volta che il suo processo è stato attivato, non può essere fermato - e questo è il percorso che ogni artista auspica. In fondo, la piccola Apocalisse di Grassino trova il suo riscatto non solo nell'occidentale concezione della sofferenza, ma anche in quella della "forma", poiché l'arte è in grado di ricomporre i frammenti proprio come una cura omeopatica, rendendoli visibili.

Vedi le opere disponibili su Kooness di Paolo Grassino.

Immagine di copertina: Paolo Grassino, “Frantumi” Exhibition, 2020. Crediti fotografici: Progettoarte Elm.

Scritto da Maria Eleonora Piva