Home Magazine Fondation Beyeler spegne le sue prime 25 candeline

Fondation Beyeler-25 years è una mostra che ripercorre attraverso 100 opere l'impresa di Ernst e Hildy Beyeler, celebrando la loro immensa passione per l'arte e un lavoro durato mezzo secolo. Un'occasione straordinaria per potere ammirare una collezione di arte moderna e contemporanea fra le più importanti al mondo.

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La Fondation Beyeler festeggia il suo primo quarto di secolo con un’Anniversary Exhibition, in occasione della quale verrà allestita una mostra di circa 100 opere selezionate all'interno della collezione. Si potranno ammirare i capolavori di 31 artisti distribuiti in 20 sale del museo, fra i quali spiccano i nomi di Paul Cézanne, Vincent Van Gogh, Claude Monet, accostati a quelli dei protagonisti del '900, Pablo Picasso, Henri Matisse, Alberto Giacometti, Mark Rothko, Andy Warhol, oltre a protagonisti all'arte contemporanea come Marlene Dumas, Felix Gonzalez-Torres, Tacita Dean, Anselm Kiefer, Rachel Whiteread. La mostra sarà integrata da una selezione di 13 sculture dell'artista statunitense Duane Hanson, uno degli esponenti più influenti della neo-avanguardia, scomparso nel 1996. 

 

VIEW OF THE PERMANENT COLLECTION OF THE FONDATION BEYELER, 2014. Claude Monet, Le bassin aux nymphéas, around 1917-1920, Auguste Rodin, Iris, messagère des dieux (Figure volante), 1890/91, Claude Monet, Le pont japonais, around 1918–1924. Fondation Beyeler, Riehen/Basel, Beyeler Collection. Courtesy of Fondation Beyeler. photo: Mark Niedermann

In una sorta di “mostra nella mostra”, queste figure iperrealiste a grandezza naturale sono collocate in un dialogo non privo di ironia con le opere esposte e generano una sorta di effetto sorpresa, che rende l’atmosfera meno solenne. Come non meravigliarsi infatti della Woman with Child in Stroller (1985), la madre con carrozzina che passeggia fra le sculture stilizzate di Giacometti, o della Vecchia signora sulla sedia pieghevole (1976) seduta di fianco a Madame Cézanne à la chaise jaune, la moglie di Paul Cézanne, imitandone la posa?

Fondation Beyeler: il museo

Fra i più importanti galleristi del suo tempo, Ernst Beyeler (1921-2010), insieme alla moglie Hildy (1922-2008), ha raccolto una delle collezioni di arte moderna più significative nel panorama mondiale, confluita poi nella Fondation Beyeler da lui creata. La Fondazione è oggi guidata da Sam Keller, già direttore della storica fiera d’arte Art Basel, che fu fondata proprio da Ernst Beyeler nel 1970 insieme ai colleghi galleristi Trudl Bruckner e Balz Hilt. La mission della Fondazione era chiara: la prestigiosa collezione Beyeler doveva diventare un punto di riferimento per un pubblico, il più vasto possibile, interessato a esplorare l'arte moderna e contemporanea nelle sue diverse forme. Il museo, visitato negli ultimi 25 anni da più di 8 milioni di persone, è ospitato in un edificio progettato da Renzo Piano ed è situato nella città natale dei suoi fondatori, Riehen, a pochi chilometri da Basilea. La collezione vanta più di 400 opere del XIX, XX e XXI secolo, che spaziano dalla pittura, al disegno, alla scultura, fino alla fotografia e alle installazioni e, partendo dai capolavori impressionisti e post-impressionisti, attraversano tutto il '900 per arrivare fino ai giorni nostri. A questo progetto, frutto di un lavoro durato più di 50 anni, Ernst e Hildy Beyeler hanno dedicato la loro intera vita. Oggi la Fondation Beyeler è il museo d'arte più visitato della Svizzera ed è considerato uno dei migliori a livello internazionale.
 

Ernst e Hildy Beyeler: la storia

La carriera di Ernst Beyeler ebbe inizio a Basilea negli anni '40 quando, ancora studente in economia e storia dell'arte, venne impiegato come aiuto presso la libreria antiquaria di Oskar Schloss, un editore specializzato in testi buddhisti fuggito dalla Germania dopo l'avvento del nazismo, che lo formò nella letteratura, nella filosofia e nell'arte. Dopo aver rilevato la libreria alla morte di Schloss, Beyeler ripianò i debiti accumulati dalla precedente gestione con il sostegno finanziario della futura moglie Hildy Kunz, e riconvertì la sua attività dedicandosi a quella che era la sua vera grande passione, l'arte grafica. Nasceva così nel 1952 la Galerie Beyeler, che cominciò a collezionare xilografie giapponesi e litografie di autori famosi, registrando ben presto un'impressionante crescita. Con il preciso obiettivo di diventare uno dei punti di riferimento nell'arte del '900,  a partire dagli anni '50 la galleria cominciò a espandere la sua sfera di attività, fino ad acquisire la leggendaria collezione di arte moderna di G. David Thompson a Pittsburgh in Pennsylvania, riscuotendo l'attenzione delle gallerie più in vista di New York. Nel frattempo, parallelamente all'attività di gallerista, Beyeler cominciò a dedicarsi al progetto a cui teneva di più: la creazione di una collezione di arte moderna e contemporanea degli ultimi tre secoli, divenuta poi parte integrante della Fondation Beyeler dopo la sua istituzione nel 1982.

 

Claude Monet, Le bassin aux nymphéas, around 1917–1920 and La cathédrale de Rouen: Le portail (Effet du matin), 1894.
Fondation Beyeler, Riehen/Basel, Beyeler Collection. Ellsworth Kelly, White Ring, 1963, private collection, © 2013, Ellsworth Kelly - 
​​​​​​Courtesy of Fondation Beyeler. photo: Serge Hasenböhler

Fondation Beyeler: l'aspetto architettonico 

Doveva essere interamente illuminato dalla luce naturale e immerso nel verde, così Ernst Beyeler immaginava il luogo ideale dove collocare le sue opere. Si rivolse per questo all'architetto italiano Renzo Piano, il progettista del Centre Pompidou di Parigi inaugurato poco prima nel 1977, e gli commissionò il progetto. Nel frattempo aveva individuato nella sua città natale la cornice migliore per la costruzione del museo: gli splendidi giardini della tenuta di Villa Berower, circondata da alberi secolari, laghi e vigneti, ai confini della Foresta Nera. Ora, l'edificio che ospita la Fondation Beyeler è considerato un autentico gioiello ed è divenuto esso stesso un'attrazione, un vero e proprio esempio di integrazione armoniosa fra architettura, arte e natura. La planimetria, con i suoi 127 metri di lunghezza, è scandita da quattro muri maestri della stessa lunghezza che determinano la successione regolare degli spazi espositivi. Tutte le pareti esterne sono rivestite in porfido rosso della Patagonia, evocando cromaticamente la pietra arenaria della cattedrale di Basilea. Le facciate a nord e a sud, interamente vetrate, e il tetto trasparente permettono un’illuminazione il più possibile naturale delle opere, proteggendole al contempo dal sole. È in fase di realizzazione il progetto di ampliamento della Fondation, affidato all'architetto svizzero Peter Zumthor, che prevede l'acquisizione dell'adiacente parco Iselin-Weber sul quale saranno costruiti tre nuovi edifici.

Nell'anno del giubileo la mostra sarà integrata da un nutrito programma di eventi per celebrare questo storico traguardo. Fondation Beyeler-25 years rimarrà aperta fino all'8 gennaio 2023.

Copertina: THE FONDATION BEYELER, DESIGNED BY RENZO PIANO. Photo: Mark Niedermann. Courtesy of Fondation Beyeler

A cura di Kooness