Home Magazine Case d'artista, luoghi unici dove vivere grandi emozioni

Entrare in una casa appartenuta a un artista è un'esperienza emozionante, è come fare un salto in un altro tempo e respirare lo spirito di chi la abitava e ci lavorava. Ecco le 6 più suggestive da visitare.

Articoli correlati: Primavera 2022, in tutta Italia una fioritura di mostre da non perdere - Il multiforme universo dell'arteterapia - Piero della Francesca, il più moderno degli antichi - L'arte di dipingere la guerra

Maison et jardins de Claude Monet – Giverny – Francia

La prima tappa è nel nord della Francia, in Normandia, e precisamente a Giverny. In questo piccolo centro visse e lavorò Claude Monet dal 1883 fino al 1926, anno della sua morte. La tenuta che scelse per costruire la propria dimora andò in rovina dopo la Seconda guerra mondiale, ma venne riportata al suo antico splendore alla fine degli anni '70, grazie a un restauro durato 10 anni. Oggi è quindi possibile visitare la casa dell'artista, i cui interni sono ancora caratterizzati dai colori originali voluti dal suo illustre proprietario: dalla cucina in maiolica blu di Rouen, allo studio azzurro pastello, alla sala da pranzo di un giallo luminoso, dove si può ammirare la collezione di stampe giapponesi (Monet ne aveva raccolte 231, fra cui spiccano grandi nomi come Hokusai). Il rosa della facciata esterna della casa dialoga invece con il tripudio di colori che trionfa nei giardini curati personalmente da Monet, per lui costante fonte di ispirazione. Fortemente iconico il giardino giapponese, costruito attorno a uno stagno grazie alla derivazione di un ramo del fiume Epte. Il ponticello verde e il sottostante splendido laghetto coperto di ninfee fu infatti uno dei soggetti più amati dal maestro. Questo piccolo paradiso ricco di fascino e di storia è un luogo davvero magico, che regala il meglio soprattutto in primavera.

 

Giverny

 

Atelier Paul Cézanne - Aix en Provence – Francia

Nel sud della Francia, in prossimità di Aix-en-Provence, la collina di Lauves ospita il rifugio dove Paul Cézanne lavorò (dal 1902) durante gli ultimi quattro anni della sua vita. Lo studio, uno spazio piccolo e silenzioso, caratterizzato da grandi vetrate e allestito in ogni dettaglio dal maestro, conserva un'atmosfera intima, dove il tempo sembra essersi fermato. Arredato in modo sobrio ed essenziale, ospita ancora gli strumenti da lavoro che l'artista utilizzava per le sue composizioni. All'esterno, il rigoglioso giardino traboccante di profumi, risplende della tipica luce provenzale tanto amata da Cézanne. Lungo il chemin de la Marguerite, poco distante da casa, si raggiunge un belvedere affacciato sulla montagna di Sainte-Victoire, soggetto che dominò la produzione del maestro, divenendo una vera e propria ossessione artistica. Rimasto lungamente chiuso e quasi dimenticato, l'atelier già da tempo ha riaperto al pubblico e continua a sedurre con la sua atmosfera magica ed evocativa.

 

Atelier Paul Cézanne

 

Casa Museu Salvador Dalí - Platja Portlligat, Cadaqués – Spagna

Nel 1930 Salvador Dalì acquistò una tipica capanna di pescatori di circa 22mq, affacciata su una baia nel piccolo villaggio spagnolo di Portlligat, vicino alla cittadina di Cadaqués. A Cadaques l'artista aveva conosciuto la sua musa Helena Ivànovna Dakonova, un'espatriata russa sposata con il poeta Paul Edward, meglio conosciuta come Gala, con la quale trascorse gran parte della sua vita fino alla morte della donna, nel 1982. Portlligat divenne il rifugio della coppia e la loro residenza principale. Nella sua autobiografia Dalì scrisse che il suo desiderio era quello di vivere in un “posto che fosse buono e piccolo”, ma nel corso degli anni poco alla volta ingrandì la sua dimora includendo altre quattro capanne e arrivando così a costituire l'attuale struttura, visitabile ancora oggi. L'edificio si sviluppa a pianta labirintica attraverso una serie di ambienti comunicanti collegati fra loro da corridoi e piccoli dislivelli. Tutte le stanze si affacciano sulla baia di Portlligat, riferimento ricorrente nella produzione di Dalì e, accanto a opere d'arte, custodiscono anche animali imbalsamati e oggetti stravaganti di ogni tipo, che concorrono a fare di questa casa un contenitore d'arte bizzarra proprio come lo stile del suo geniale creatore.

 

Casa Museu Salvador Dalí

 

Pollock-Krasner House and Study Center - East Hampton, New York – USA

Nel 1945 Jackson Pollock sposò la pittrice Lee Krasner e con lei si trasferì in una tipica casa di pescatori dell'800 a Springs, una frazione del comune di East Hampton. La testimonianza della sua rivoluzionaria innovazione è ancora visibile sulle assi di legno del pavimento del fienile trasformato in studio, tuttora imbrattate di vernice, che l'artista versava sulle sue tele disposte a terra utilizzando la celebre tecnica del dripping. Lee Krasner continuò a lavorare per il resto della sua vita in questa casa, che ancora oggi si presenta pressoché intatta come lei la lasciò, con gli arredi e gli oggetti originali, la biblioteca e la collezione di dischi jazz del marito. L'abitazione, trasformata in museo nel 1988, funge ora anche da Centro studi e ospita mostre temporanee. Al suo interno, accanto a strumenti e materiali di lavoro, è allestita una mostra di fotografie che ripercorre vita e carriera della coppia ed è possibile ammirare l'unico dipinto di Pollock in esposizione permanente: Composition with Red Arc and Horses.

 

Pollock-Krasner House and Study Center


 

Museo Frida Kahlo - Coyoacán, Città del Messico – Messico

Casa Azul, costruita dal padre di Frida Kahlo nel 1904, è l'edificio dove una delle artiste più rappresentative del XX secolo è nata, cresciuta e ha vissuto gran parte della sua vita, dapprima con la famiglia poi con il marito, il pittore Diego Rivera. La casa, situata in un suggestivo sobborgo di Città del Messico, restituisce la sfera intima della Kahlo attraverso lettere, fotografie, cimeli e gli arredi originali della sua camera da letto e dello studio, rimasti pressoché intatti dall'anno in cui morì nel 1954 a soli 47 anni. La Casa Blu, trasformata in museo nel 1958 è, con i suoi 300.000 ingressi l'anno, uno dei musei più visitati al mondo, a conferma della popolarità straordinaria raggiunta dall'artista messicana. Il museo, circondato da un bellissimo giardino dal quale è possibile accedere alla mostra degli Abiti di Frida, ospita alcuni lavori della Kahlo, tra cui Viva La Vida, insieme a opere del marito. Suggestiva l'esposizione di arte popolare locale e sculture precolombiane, oltre alla maschera mortuaria dell'artista e all'urna di ceramica pre-ispanica a forma di rana che contiene le sue ceneri.

 

Museo Frida Kahlo

 

The Georgia O’Keeffe Home & Studio - Abiquiu, New Mexico

Nel 1917 Georgia O'Keeffe, viaggiando per il New Mexico, fu colpita dalla bellezza di quella terra. Ci tornò nell'estate del 1929 e nel 1931 visitò per la prima volta il villaggio di Abiquiu, dove scoprì le rovine di un complesso di era coloniale. Acquistò la proprietà nel 1945, curandone personalmente il restauro insieme all'amica Maria Chabot. Dal 1949 O'Keeffe fece di Abiquiu la sua residenza permanente e visse in quella casa fino al 1984 due anni prima di morire all'età di 98 anni. La O'Keeffe Home and Studio rispecchia lo stile tipico delle antiche case coloniali. All'interno dell'edificio, organizzato in file di stanze costruite attorno a uno spazio aperto comune (plazuela), sorprende la scelta di collocare mobili moderni e di utilizzare mezzi tecnologci avanzati come un apparecchio stereofonico di ultima generazione, in un mix di stili che convive con altre scelte estetiche ispirate all'ambiente circostante. Designata National Historic Landmark nel 1998, la casa di Georgia O'Keeffe rappresentò per l’artista un rifugio e una costante fonte d'ispirazione (qui creò la sua celebre serie Cottonwood) e ancora oggi il visitatore può percepire tutto l'amore che la pioniera della pittura americana ha dedicato a questo luogo particolare e ricco di storia.

 

The Georgia O’Keeffe Home & Studio

 

Immaigne di copertina: The Georgia O’Keeffe Home & Studio © Krysta-Jabczenski

A cura della redazione di Kooness

 

Restate sintonizzati su Kooness magazine per altre interessanti notizie dal mondo dell'arte.