Home Magazine AULICO MONDANO; Una mostra di Nicola Tineo

 

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“Aulico mondano per le vie di Milano
Sguardo poetico di una ricerca o ricerca di uno sguardo poetico?
Contemplazione frammentate di realtà simboliche
Sintetiche vite pittoriche
Dialettiche spirituali
Decapitazione del reale
Elogio di un impalpabile sensibilità
Flànerie
Sottile senso ideale
Naufragare
Scolpire paesaggi invisibili e fischiettarne l’essenza su tela grezza
Guizzo naturale dell’icona
Mistica del monocromo
Portamento e approssimazione
Azzeramento
Misticismo minimale
Vuoto senso comune
Brevi encomi pubblicitari
Disfacimento del linguaggio contemporaneo…” 

 

Dai termini “àulico” (di linguaggio o di stile, nobile, collegato a grandi occasioni o a personaggi sommi per virtù, doti intellettuali e autorità.) e il suo quasi opposto “mondano” (brillantemente e costosamente ricercato: abitudini m.; feste m.; far vita m., frequentare la società elegante) nasce il titolo di questo nuovo ciclo pittorico dell’artista Nicola Tineo, il cui fulcro è la contemplazione del mondo dove vissuto personale e collettivo si incrociano. Con lo sguardo di un attento contemplatore, l’artista ritrova frammenti di realtà auliche fuori dal tempo ordinario e dai confini spaziali, traducendoli nei suoi lavori con la ricerca dell’astrazione della forma ragionando in una realtà puramente segnico simbolica. Il progetto nasce da studi e riflessioni su composizioni di video e fotografie che ritraggono particolari della vita quotidiana. Le serie esposte Aulico Mondano, I piccioni, Light e Moquette cercano di portare l’attenzione del pubblico verso tematiche essenziali sull’identità umana e sulla questione ambigua della spiritualità del corpo contrapposto all’anima, tra forma e sostanza. Sintesi pittorica formale, dove i soggetti vengono isolati dal contesto per dar spazio in alcune opere verso un’approssimazione della figura, fino a ridurla a semplice gesto segnico. La matericità della tela grezza talvolta emerge nella figura alternandosi al peso del gesso sulla superficie. I monocromi diventano una piattaforma di azzeramento delle precedenti suggestioni figurative, che soddisfa il bisogno di liberarsi dai sistemi informativi, ormai vuoti e privi di spessore.

L'interrogativo del senso della vita viene elaborato e idealizzato dentro uno spazio rappresentativo altro, sottile, scolpendo un paesaggio e avvertendo la presenza di un’impalpabile spiritualità. L’artista trasforma e reinterpreta la materia con lo spirito turbato del nostro secolo, dando vita a nuovi immaginari che affondano le radici nella tradizione della storia dell’arte, per poi approdare all’espressione del linguaggio contemporaneo.

 

Nicola Tineo. Aulico Mondano. Courtesy of iKonica Gallery

Dai termini “àulico” ( letter. Nobile, illustre, colto, raffinato, detto di linguaggio o di stile. Per estens., elevato, sostenuto, solenne) e l’unione con il suo quasi opposto “mondano” (agg. e s. m. agg. che è proprio, tipico, caratteristico del mondo inteso come vita terrena, con particolare riguardo ai suoi aspetti temporali e ai suoi interessi materiali; si riferisce o appartiene alla vita e al costume della società elegante, di una vita frivola e brillante, spensierata e dedita ai divertimenti. Chi vive nel mondo, cioè nel secolo, che riguarda la vita mondana, elegante e frivola). 

Nasce così il titolo di questo ciclo pittorico che ha come fulcro la contemplazione del mondo che circonda il vissuto dell’artista e della vita quotidiana collettiva in cui, a volte, allo sguardo di un attento contemplatore, si possono ritrovare frammenti di realtà auliche, fuori dal tempo e dallo spazio, un’astrazione della forma verso una realtà puramente segnico/simbolica.

Il progetto nasce da studi e riflessioni su composizioni di video e fotografie che ritraggono scenari della vita quotidiana; dopo un processo di sintesi pittorica, esse divengono parte di una dialettica segnica, in cui l’astrazione di soggetti inconsapevolmente aulici, creano un’impalpabile spiritualità, resa visibile da un segno pittorico che ne è sintesi formale.

Cercando di portare l’attenzione del pubblico verso tematiche essenziali sull’identità umana e sulla questione ambigua della spiritualità del corpo contrapposto all’anima, tra forma e sostanza, in un mondo radicalmente materialista e disilluso, privato da ogni sua possibilità di astrazione come attività mentale ribelle ed emancipatrice dal pensiero logico e scontato, tutte le opere dell’artista si interrogano sul senso dell'esistenza e sulle prospettive umane della mortalità, della contemplazione o della esaltazione della materialità, contrapposto al messaggio di ciclicità della vita e della sua fatuità.

L'interrogativo del senso della vita viene elaborato e idealizzato dentro uno spazio rappresentativo altro, sottile.

Scolpire un paesaggio altro, fuori dalla comune visione, invisibile, a cui riesce a dare corpo e vivacità, conservandone tutto il guizzo naturale dell’intuizione che il soggetto ritratto suscita alla sua visione, bloccandolo come icona di un’aulica mondanità, impercettibile, fuori dai luoghi comuni.

La poetica espressiva è incentrata su una forte urgenza comunicativa e sull’ l’esaltazione del valore pubblico, terapeutico e collettivo del linguaggio artistico, veicolato dalla pratica contemplativa.

La sua pittura si rifà a segni e stesure cromatiche che alludono ad un linguaggio virtuoso ma frantumato, polverizzato, scardinando il concetto di pittura rappresentativa, verso una mistica del monocromo, senza connessioni alla mera rappresentazione.

Nicola Tineo. Aulico Mondano. Courtesy of iKonica Gallery.

Sintesi pittorica formale, dove i soggetti vengono isolati dal contesto, dipinti quasi fuori dal tempo senza uno spazio proprio, cercando di esaltare solo il loro portamento aulico, solenne in uno spazio mondano e frivolo quasi senza peso, che vieni così omesso dalla composizione, per dar spazio ad una sintesi sempre maggiore che porterà l’artista in alcune opere verso un’approssimazione della figura, fino a ridurla a semplice gesto segnico, come rimando ultimo all’oggetto originariamente rappresentato.

I monocromi diventano una sorta di piattaforma di azzeramento di tutte le precedenti suggestioni figurative, proiettandosi verso un universo carico di alterità e misticismo minimale, che soddisfa il bisogno di liberarsi dai sistemi informativi, ormai vuoti e privi di spessore.

L’obiettivo è partire sempre dal senso comune, quotidiano, mondano, per poi elevarlo a misure ineguali, irraggiungibili dalle dinamiche ordinarie, verso riflessioni alte e inconsuete in un mondo fatto di vissuti, brevi encomi pubblicitari e post in continuo disfacimento.

Guardando il suo lavoro si avverte la presenza di un’impalpabile spiritualità, minimalismi poetici e sintesi simbolico formali.

L’artista trasforma e reinterpreta la materia con lo spirito turbato del nostro secolo, dando vita a nuovi immaginari che affondano le radici nella tradizione della storia dell’arte, per poi arrivare all’espressione del linguaggio contemporaneo.

Scopri di più sulla pagina della mostra.

Cover image: Aulico Mondano. Courtesy of iKonica Gallery. 

A cura di Kooness

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