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Kooness

Joe Tilson

1928
London, United Kingdom

3 Opere in mostra

Posizione attuale

London

Opere di Joe Tilson

I depositi di pane

2018

Stampe

101 x 99cm

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" Cà Contarini Fasan "

2017

Stampe

136 x 100cm

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Cà Foscari 2

2017

Stampe

136 x 100cm

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L'artista è nato a Londra il 24 agosto 1928; tra il 1944 e il 1946 ha lavorato come falegname e falegname mentre studiava alla Brixton School of Building; ha poi prestato servizio militare, dal 1946 al 1949, nella RAF (Royal Air Force).

Nel 1949 compie il suo primo viaggio in Italia. Dal 1949 al 1952 frequentò la St. Martin' s School of Art di Londra, insieme a Leon Kossof e Frank Auerbach (che sarebbero diventati due dei principali esponenti, insieme a Francis Bacon, Lucian Freud e Ronald B. Kitaj, della cosiddetta "London School"); sarebbe tornato nella stessa istituzione come insegnante dal 1958 al 1963. Nel frattempo, Tilson frequentò, dal 1952 al 1955, il Royal College of Art di Londra, insieme a Peter Blake (uno dei più noti esponenti della Pop Art britannica, la cui cover di Lonely Hearts Club Band dei Beatles è celebrata) e Richard Smith.

Tra il 1955 e il 1957 soggiorna e lavora prima in Italia e poi in Spagna; a Roma conosce Joslyn Morton, allora allieva all'Accademia di Brera a Milano, dove frequenta corsi di scultura con Marino Marini. Joe e Joslyn vissero per qualche tempo in Sicilia, a Cefalù, e nel 1956 si sposarono a Venezia, dove tennero uno studio a Casa Frollo sulla Giudecca: dal matrimonio nacquero tre figli, Jake, Anna e Sophy.

Dopo aver trascorso alcuni mesi in Catalogna con Peter Blake, i Tilsons tornarono a Londra; qui Joe iniziò la sua carriera di insegnante: dopo la St. Martin' s School of Art, insegnò alla Slade School of Art, University College London e King' s College, Newcastle-upon-Tyne; nel 1966 insegnò alla School of Visual Arts di New York e nel 1971 alla Hochschule für Bildende Künste di Amburgo.

Dopo i primi dipinti degli anni Cinquanta, che rispecchiavano le suggestioni della sua scoperta della realtà finora sconosciuta dell'Italia e della Spagna, Tilson intraprese un peculiare percorso che lo portò a realizzare rilievi in legno grezzo, frutto di assemblaggi, in superficie, di forme geometriche di varie configurazioni, cui seguirono, nei primi anni Sessanta, opere in cui irrompeva il colore, che si attenuò nuovamente nei cicli degli anni Settanta, strettamente legato ai suoi interessi per le culture primitive (le civiltà di gli indiani d'America, il “tempo dei sogni” degli aborigeni australiani, il pensiero alchemico) e l'antica mitologia greca; il colore poi riacquista forza e consistenza nelle opere degli ultimi trentacinque anni, in cui l'artista ha elaborato una sorta di diario nella forma di un'opera delle proprie ricerche intellettuali ed esperienze di vita, sempre più consapevole della presenza diffusa, anche nelle piccole cose, del sacro, del respiro di ciò che è infinito ed eterno, indenne dalle vicende umane: dagli animali che incontra quotidianamente nei giorni in cui vive tra i boschi dove la sua casa in Umbria si erge sulle facciate delle chiese e le forme dei loro pavimenti a Venezia. Strettamente coerente con questa peculiare visione del mondo e dell'esistenza umana, nei primi anni '70 Tilson lasciò Londra per immergersi nella campagna, a stretto contatto con la natura e i suoi cicli di vita, andando a vivere nel 1972 nell'Old Rectory di Christian Malford nel Wiltshire e, per alcuni mesi all'anno, a Casa Cardeto, non lontano da Cortona (Arezzo).

Tilson sarebbe tornato a Londra alla fine del 1890; la sua estate rimane nella remota valle della Teverina e nella piccola vecchia casa che ha sistemato a Venezia continua fino ad oggi.

L'attività espositiva di Tilson si è dipanata, intensa e qualificata, negli ultimi cinquant' anni tenendo la sua prima mostra personale nel 1962 alla Marlborough Gallery di Londra; negli anni successivi, e fino al 1977, ha esposto ripetutamente in varie sedi della stessa Marlborough; successivamente, a partire dal 1978, ha esposto regolarmente alle Waddington Galleries di Londra; dal 2011 Tilson ha nuovamente stabilito un rapporto contrattuale che lo lega a Marlborough. Le mostre pubbliche includono almeno: la grande mostra antologica al Museo Boymans-van-Beuningen di Rotterdam nel 1973, poi passata al Musée Royal des Beaux Arts di Anversa - una parte sostanziale di quella mostra è stata presentata alle Scuderie della Pilotta di Parma nel 1974; la mostra alla Vancouver Art Gallery nel 1979; la mostra antologica alla Arnolfini Gallery di Bristol nel 1983; e la mostra alla Sackler Wing della Royal Academy of Arts di Londra nel 2002. Particolarmente intensa è l'attività espositiva di Tilson in Italia, dove nel 1964 partecipa alla Biennale di Venezia, al Padiglione della Gran Bretagna, e nel 1974 alla già citata mostra antologica di Parma. Ha poi esposto al Tour Fromage di Aosta nel 1991, e, nel 1995, ha presentato Le Crete Senesi alla Pinacoteca di Macerata e al Palazzo Pubblico - Magazzini del Sale di Siena - nel 1996 il Comune di Siena gli ha affidato la realizzazione del Palio -; dove nel 1964 ha partecipato alla Biennale di Venezia, al Padiglione della Gran Bretagna, e nel 1974 alla già citata mostra antologica di Parma. Ha poi esposto al Tour Fromage di Aosta nel 1991, e, nel 1995, ha presentato Le Crete Senesi alla Pinacoteca di Macerata e al Palazzo Pubblico - Magazzini del Sale di Siena - nel 1996 il Comune di Siena gli ha affidato la realizzazione del Palio -; dove nel 1964 ha partecipato alla Biennale di Venezia, al Padiglione della Gran Bretagna, e nel 1974 alla già citata mostra antologica di Parma. Ha poi esposto al Tour Fromage di Aosta nel 1991, e, nel 1995, ha presentato Le Crete Senesi alla Pinacoteca di Macerata e al Palazzo Pubblico - Magazzini del Sale di Siena - nel 1996 il Comune di Siena gli ha affidato la realizzazione del Palio -;

Successivamente, l'artista ha tenuto diverse mostre in importanti spazi pubblici e gallerie private in Italia e all'estero, che sarebbe lungo elencare in dettaglio qui, fino a quella presso il Centro Saint Bénin di Aosta nel 2014.  

Significativa è anche la presenza delle sue opere nelle collezioni di importanti musei pubblici a livello internazionale, tra cui almeno: Boijmans van Beuningen Museum, Rotterdam; Calouste Gulbenkian Foundation, Lisbona; Galleria d'Arte Moderna, Museo Civico, Torino; Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma; Kunsthalle, Basilea; Kunstmuseum, Hannover; Kunstverein, Amburgo; Museo della Louisiana, Humlebaek; Museo de Arte Contemporanea, Caracas; Museum of Modern Art, Ciudad Bolivar; Museo de Arte, São Paulo, Brasile; Museum of Art, Carnegie Institute, Pittsburgh; Museum of Contemporary Art, Teheran; Museum of Modern Art, New York; Museum voorone-Kunsten, Antwerp; National Gallery of Australia; National Canberra Gallery of Toronto; Royal Academy of Art, Toronto; National Art, Edimburgo; Modern Art, Edimburgo; Museum of Modern Art, Londra; Museum of London; Museum of London; Museum of Modern Art, London; Museum of London; Museum of London, London; Museum of London, London, London; Museum of London, London, London; Museum of Art, London, London; Museum of London, London; Museum of London, London, London; Museum of Art, London; Museum of London, London, London, London; London, London, London, London, London; London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London, London.

Nel 1985 Joe Tilson è stato eletto membro della Royal Academy of Arts di Londra, e nel 2001 è stato chiamato a far parte della storica Accademia di San Luca di Roma, a ulteriore testimonianza del suo legame “elettivo” con l'Italia, una sorta di sua seconda patria, che lo vede vivere non solo a Casa Cardeto ma anche a Venezia per alcuni mesi dell'anno. Proprio la città lagunare è stata il soggetto prevalente dei suoi dipinti negli ultimi anni, come testimoniano alcune delle opere grafiche realizzate dalla Stamperia di Gino Berardinelli, che ricorrono spesso al motivo di grandi cartoline illustrate che emergono da una busta bianca: una sorta di messaggio in bottiglia, una confessione di un amore ininterrotto - quello per Venezia - che dura dal 1956.