Home Artisti Ignacio Valdez

Kooness

Ignacio Valdez

1978
Argentina

25 Opere in mostra

Rappresentato da

Categorie

Opere di Ignacio Valdez

Number 002

2015

Dipinti , Olio

180 x 180cm

5732,00 €

Number 019

2015

Disegni , Inchiostro

100 x 180cm

3771,00 €

Number 005

2015

Disegni , Olio

150 x 150cm

3771,00 €

Number 001

2015

Disegni , Olio

180 x 180cm

5732,00 €

Number 022

2015

Disegni , Olio

150 x 190cm

5732,00 €

Number 003

2015

Disegni , Olio

120 x 180cm

3771,00 €

Number 018

2020

Disegni , Carboncino

100 x 100cm

3771,00 €

Number 016

2020

Disegni , Olio , Inchiostro

190 x 150cm

5603,00 €

Number 021

2020

Disegni , Inchiostro

100 x 120cm

4526,00 €

Number 010

2020

Disegni , Inchiostro

70 x 130cm

3168,00 €

Ignacio Valdez, nato nel 1978 a Buenos Aires, capitale.
Ho studiato alla Scuola Nazionale di Belle Arti Prilydiano Pueyrredón e ho fatto analisi del lavoro presso il laboratorio di Luis Felipe Noé.
Nell'ultimo anno della mia carriera (2001) ho scoperto l'arte minimale: Frank Stella con le sue linee nere su sfondo nero, Sol Lewitt e Dan Graham. Il concetto di autoreferenzialità del lavoro che questi artisti hanno gestito mi ha dato, in qualche modo, le basi concettuali di ciò che stavo iniziando a produrre in quel momento. Nello stesso anno vidi una mostra di Ernesto Ballesteros alla Ruth Benzacar (l'esposizione delle intersezioni), tutte opere realizzate a matita su tela. Quella mostra è stata una rivelazione per me: va bene lavorare solo con le matite e anche si può continuare a dipingere senza usare pennelli, la costruzione di un metodo, di un sistema a priori, un insieme di regole arbitrarie.
Alcuni anni prima avevo letto un'intervista con il signor Raúl Lozza, dove sviluppò il concetto di qualimetria, che non capivo e non capisco ora, ma fare un'equazione matematica per dipingere mi sembrava incredibile. Più tardi ho viaggiato in Brasile per circa 6 mesi e ho scoperto il neo-concretismo con Ligia Clark e Helio Oiticica.
Ho attraversato il disegno come un'ossessione, come un metodo, come una disciplina, come un percorso spirituale, attualmente sto cercando di comprenderlo come un linguaggio organico e caotico, cioè come un modo di parlare.
Delle mostre che ho fatto, vorrei menzionarne una nel 2003 in Materia Urbana, un negozio d'arte situato nel quartiere di San Telmo e "così in tutta la pagina" Zavaleta Lab nel 2006.