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Kooness

Gilberto Colzato

1943
Oppeano, Italy

3 Opere in mostra

Posizione attuale

Verona

Rappresentato da

Opere di Gilberto Colzato

Dalla finestra

Dipinti

80 x 60 x 2cm

805,00 €

Fiori nell' orto

1970

Dipinti , Olio

70 x 60 x 2cm

865,00 €

Venezia - un canale

1973

Dipinti , Olio

50 x 60 x 2cm

690,00 €

Gilberto Colzato è nato a Oppeano VR nel 1943, vive a Castel D'Azzano - Verona

Pittore, incisore, grafico.

Fin da giovanissimo il suo amore per l'arte e la pittura in particolare lo ha portato a sperimentare varie tecniche. Frequenta anche corsi di pittura di figura presso l'Accademia Cignaroli di Verona, sotto la guida dei professori Tessari, Tavella e Trentini. Nel 1971 espone per la prima volta le sue opere con una personale alla Galleria Frà Giocondo dell'Amministrazione della Provincia di Verona. Ha partecipato a numerosi eventi artistici e concorsi nazionali e internazionali, ottenendo premi e menzioni di stima oltre a buoni meriti da parte della critica e della stampa. È membro della Società Belle Arti e del Gruppo Amici dell'Arte A. Nardi di Verona.

Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in varie città italiane e straniere, e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.

1971 Verona - Galleria “Frà Giocondo”

1971 Lazise (VR) - Sala Municipale

1972 Vicenza - Galleria “Il Salotto”

1974 Verona - Galleria “S. Luca”

1974 Ferrara - Galleria d'Arte Moderna “La Faretra”

1975 Mantova - Galleria “Andreani”

1976 Verona - Centro Culturale “Sala Morone S. Bernardino”

1976 Bressanone (BZ) - Galleria “S. Erardo”

1977 Verona - Galleria “Volto S. Luca”

1978 Vicenza - Galleria “Bramante”

1979 Verona - Centro Culturale “Sala Morone S. Bernardino”

1981 Verona - Galleria “Volto S. Luca”

1982 Brescia - “Piccola Galleria”

1983 Bressanone (BZ) - Galleria “S. Erardo”

1985 Brescia - “Piccola Galleria”

1988 Verona - Galleria “L'Incontro”

1992 Verona - Galleria “L'Incontro”

1994 Verona - Centro Culturale “6 Maggio 1848”

1995 Verona - Centro Culturale “6 Maggio 1848”

1995 Lazise (VR) - Sala Ex Biblioteca Civica

1996 Treviso - Cà Dei Ricchi

1997 Verona - Spazio espositivo Società Belle Arti

1997 Castellaro Lagusello (MN) - Sala Civica

1999 Bresssanone (BZ) - Galleria Comunale

2001 Verona - Spazio espositivo Società Belle Arti

2001 Lazise (VR) - Sala Ex Biblioteca Civica

2002 Lazise (VR) - Sala Ex Biblioteca Civica

2002 Padova - Associazione Culturale Città di Padova

2003 Bresssanone (BZ) - Galleria Comunale

2005 Lazise (VR) - Sala Ex Biblioteca Civica

2005 Treviso - Palazzo Scotti

2006 Verona - Sala Espositiva Ex Arsenale di Verona

2007 Innsbruck - Galerie “Bertrand Kass”

2007 Lazise (VR) - Sala Ex Biblioteca Civica

2009 Garda (VR) - Palazzetto delle esposizioni

2010 Parona (VR) - Sala Civica “D. Zangrandi” (Ottobre Arte)

2011 Cavalcaselle di Castelnuovo D.G. (VR) - Assoc. Culturale San Lorenzo

2012 Mantova - Galleria Arianna Sartori ARTE&OBJECT DESIGN

2012 Verona - Spazio Espositivo Loggia Barbaro - Torre del Capitanio

L'arte figurativa di Gilberto Colzato si caratterizza non solo per la grande precisione esecutiva, ma anche per la tendenza a collocare le figure in un contesto geometrico, che, unito all'accorta sequenza di toni cromatici, finisce per conferire alle opere un senso di calma razionalità. L'intenzione dell'autore di creare un contesto omogeneo con un effetto figurativo, destinato a provocare un senso di evoluzione che suggerisca anche il contenuto intrinseco dei dipinti, emerge con tutta la forza della vera ispirazione artistica. Le vedute paesaggistiche di Colzato, sentite all'estremo, indicano una visione pragmatica che, pur nella sua essenzialità, riesce a racchiudere un romanticismo latente espresso con immediatezza e toccante semplicità. Tutto questo in un'atmosfera virtuale di grande silenzio che induce sentimenti gravidi di nostalgia e incertezza sul futuro. E ancora, tante colombe bianche elette come simboli di innocenza, di pace, di libertà, ma anche di abbandono al fluire della vita nel letto del Fato, dimenticando tutte le preoccupazioni terrene, librandosi con il pensiero verso un cielo pieno di sogni e di speranza. Le sue Madonne col Bambino sono quasi una rappresentazione stilizzata dell'amore materno, collocata in un contesto universale indifferente a specifici riferimenti dogmatici, geografici e temporali. Esse, infatti, vogliono essere la sintesi di una maternità che lascia passare, insieme a un senso di grande gioia, anche un sottofondo sentimentale gravato da oscure profezie. Si menzionano anche le tante fanciulle graziose nei cui sogni ideali, speranze e ambizioni si alternano nel contesto di una sensualità estremamente discreta ma sempre latente.La discreta, elegante e coinvolgente variazione di timbri e di toni ammorbidisce sempre quella angolosità indotta dalla particolare ed inconsueta schermatura, da creare un accattivante complesso omogeneo tanto che stuzzicando la fantasia, indirizza verso orizzonti più lontani di una semplice visione realistica.

Colzato non gioca con i colori come tanti che non sanno dipingere, ma attraverso il colore coglie il mistero delle cose, prima scomponendole e poi restituendocele come se fossero diverse da quello che erano, più luminose e complesse di quello che vedono gli occhi degli altri. La loro diversità tra prima e dopo nasce, come spesso accade nelle opere di Colzato, attraverso la magia epifanica dell'artista che possiede veramente la 'grazia di Dio'.

Queste parole sono allo stesso livello dell'emozione che si prova quando si guardano i suoi piani di luce, le sue Madonne, i suoi piccoli Cristi che sembrano seguirti con i loro occhi mentre ti muovi dall'emozione di un dipinto alla sorpresa di un altro.